Se siamo bloccati da qualche parte nella nostra vita, è probabile che stiamo resistendo a qualcosa a livello inconscio.
E oggi voglio trattare un concetto di cui si parla pochissimo nel campo dell’evoluzione personale, ma che credo sia fondamentale per capire sia come funzionano alcuni dei nostri meccanismi inconsci, che per gettare le basi di un’apertura che ha la capacità di aprirci a una vita più libera e autenticamente felice.
Sì, perché oggi voglio parlare della resistenza che possiamo attivare al controllo.
Nello specifico, al controllo degli altri, al controllo del Divino e anche allo stesso controllo che possiamo esercitare su noi stessi.
Tutto nasce perché abbiamo paura di essere controllati e questa, fondamentalmente, è una resistenza interiore che deriva dall’infanzia.
Durante questo periodo possiamo, infatti, essere stati controllati e questo ha probabilmente generato disagio se non addirittura sofferenza.
Magari siamo cresciuti con uno o due genitori o un entourage controllante, e di conseguenza, abbiamo imparato diversi modi per attivare resistenza a questo controllo.
In altre parole, abbiamo alzato delle barriere per non essere controllati di nuovo nella vita.
Il problema è che tutto questo blocca l’apertura verso relazioni piene e autentiche, perché la resistenza al controllo sarà sempre lì pronta ad attivarsi e a non mollare la presa, impedendoci di aprirci agli altri, al mondo e alla vita.
Iniziamo quindi a capire quali tipi di resistenza al controllo esistono.
Resistere al controllo di un’altra persona
Giulio si era innamorato perdutamente di Marta.
Era passato molto tempo dall’ultima volta che aveva sentito il cuore battergli così forte, e ora era quasi in uno stato di estasi.
Dato che sia Giulio che Marta avevano circa 40 anni, non volevano aspettare molto per stare insieme, quindi si erano sposati dopo soli sei mesi dal primo incontro.
Tuttavia, in breve tempo, l’innamoramento e la passione erano svaniti.
Cosa poteva mai essere successo?
Marta era una persona che voleva sentirsi connessa con gli altri.
Di conseguenza, voleva avere il controllo sul fatto che le persone rimanessero connesse con lei.
Esercitava questo controllo in modi sottili, con un’attrazione energetica velata, trasmessa con i suoi suoi occhi, il suo sorriso, i suoi abbracci.
Le persone che non erano resistenti al controllo amavano Marta e si sentivano amate da lei.
La sua energia di attrazione sottile non creava in loro la paura di essere controllati. Anzi, accadeva il contrario: la vedevano come una persona molto accogliente e le aprivano il cuore.
Per la maggior parte di loro, Marta era una persona amorevole.
Ma Giulio, invece, era una persona resistente a questo tipo di controllo, perché lo aveva sperimentato in prima persona con sua madre.
Aveva una profonda paura di essere controllato, per questo, la sua risposta inconscia a Marta era stata quella di chiudere il cuore e ritirarsi.
In altre parole, per Giulio era più importante proteggersi dal controllo che essere amato.
Pertanto, più Marta cercava di amarlo, più Giulio resisteva.
In questa relazione, Marta aveva cercato di diventare indispensabile per Giulio, ma anche questa era una forma di controllo e Giulio resisteva.
Resisteva a quello che Marta diceva o faceva. Se Marta diceva bianco, per Giulio era nero, se Marta lo abbracciava, Giulio si scostava….
Inconsciamente, Giulio resisteva a Marta, perché aveva paura di essere controllato da lei.
E fino a quando Giulio non fosse stato in grado di liberarsi da quel senso di controllo, la relazione con Marta, così come con qualsiasi altra persona, non avrebbe mai potuto avere seguito e lui non avrebbe mai potuto avere una vita felice.
Perché non si sarebbe permesso di aprirsi all’amore verso gli altri.
Resistere a sé stessi
La resistenza al controllo può anche manifestarsi a livello interiore, ovvero resistiamo a noi stessi e questo è qualcosa che crea, naturalmente, procrastinazione e immobilismo.
Ad esempio, può esserci una parte di noi che ci dice ‘devi perdere peso!’, mentre l’altra dice ‘no, voglio mangiare tutte le schifezze che mi arrivano a tiro!’
Una parte di noi ci consiglia su ciò che è giusto fare, mentre l’altra afferma l’esatto contrario e, ovviamente, questo ci paralizza e ci allontana dai nostri obiettivi.
In più, questo conflitto interiore non ci fa amare noi stessi, che è presupposto indispensabile per poter poi donare amore agli altri.
Resistere al controllo del Divino
Molte persone sentono chiaramente la voce dello spirito che li guida, ma si rifiutano di ascoltare per paura di essere controllati da un’Entità superiore.
Altri resistono persino alla possibilità che esista una guida spirituale che si occupa di loro loro, a causa di questa stessa paura di essere controllati.
Il risultato è che possiamo perdere la fiducia in un’Entità che tutto governa e privarci di una guida indispensabile nella nostra evoluzione spirituale.
Perché succede tutto questo?
Queste tre radicate paure di essere controllati hanno un senso profondissimo
Alla loro base c’è un grande blocco inconscio, che in linea di massima viene dalla nostra infanzia, che va ad attivare sensazioni, emozioni e sentimenti quali il fastidio, l’inquietudine, anche la rabbia ogni volta che sentiamo che qualcuno vuole controllarci.
Questo ci porta a reagire internamente a qualunque cosa che percepiamo come un ordine che viene dall’esterno, o come una direzione, anche come un consiglio, inclusi quelli che vengono da noi stessi.
In sostanza, reagiamo a noi stessi!
Sappiamo quello che ci fa bene, ma non lo facciamo.
Attiviamo una sorta di ribellione, che è totalmente disfunzionale, e questa è la parte oscura di noi, è il nostro demone che si fa sentire.
Si fa sentire perché in fondo in fondo vogliamo avere controllo sugli altri, sul divino, su noi stessi, e l’idea che, invece, possano essere loro a controllarci ci spaventa a tal punto da allontanarci.
Così ci allontaniamo dagli altri.
Ci allontaniamo dal divino.
E ci allontaniamo dalla nostra parte più profonda e autentica.
E quando permettiamo che questo succeda, il nostro demone interiore ha, purtroppo, la meglio.
Come fare per superare questa resistenza?
Prenderne atto è un immenso passo in avanti, che ti aiuta a capire cosa sta bloccando la nostra apertura verso gli altri, in ogni relazione, verso il Divino e anche verso noi stessi
Il passo successivo è cominciare a sciogliere queste resistenze, così da aprirci a relazioni piene, serene e autentiche con gli altri, a un rapporto limpido con il Divino e, naturalmente, a una relazione di ascolto e di comprensione con il nostro sé interiore.
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