Come creare il cambiamento che desideri per la tua vita

Ognuno di noi desidera apportare dei cambiamenti alla propria vita perché tutti abbiamo dentro il profondo desiderio di migliorarci continuamente e raggiungere i propri obiettivi.

E soprattutto tutti noi vorremmo imparare ad affrontare quei cambiamenti inaspettati che piombano nelle nostre vite all’improvviso obbligandoci ad uscire dalla nostra zona di comfort: può essere il dover affrontare una malattia, la fine di una relazione o la perdita di un lavoro…

Non importa che tipo di cambiamento ci troviamo ad affrontare, il cambiamento è parte della vita, e saperlo affrontare al meglio è un’attitudine che abbiamo bisogno di imparare!

Di recente è stato per me un onore poter affrontare questo importante tema con Hal Elrod, l’autore del bestseller di fama mondiale “Miracle Morning”! Ne abbiamo parlato proprio qui sul suo seguitissimo canale podcast dove trovi sia la versione audio che la trascrizione in inglese!

Se invece preferisci leggerla in italiano qui sotto trovi l’intera trascrizione del podcast!

I Principali argomenti toccati:

  • Come raggiungere i tuoi obiettivi imparando a creare il cambiamento che desideri per la tua vita;
  • Uso corretto delle affermazioni e rischi connesse ad essi: come evitare di usarle nel modo sbagliato;
  • Come creare cambiamenti significativi che durano nel tempo
  • Come affrontare i cambiamenti indesiderati;
  • L’importanza della Miracle Morning o routine mattutina: ecco la mia!

 

Come creare il cambiamento che desideri per la tua vita 

Trascrizione puntata del podcast americano “How to make meaningful changes in your Life” con Hal Erold.

Hal: Oggi sono molto entusiasta perché questo è forse il primo episodio podcast legato al tema “Raggiungi i tuoi obiettivi” in cui vi presento una donna! La donna che vi presento oggi viene dall’Italia dove l’ho incontrata. Sono stato speaker a un evento a Milano un paio di mesi fa e non troppo lontano da me ecco che vedo un altro speaker, Lucia Giovannini: ho amato il suo messaggio, ho amato il suo spirito e ci siamo subito trovati! Abbiamo chiacchierato molto e subito ho desiderato invitarla a partecipare al podcast! Nel caso qui negli Stati Uniti ancora qualcuno non la conoscesse, è perché è ancora una novità, ma in Italia è già molto conosciuta! Ecco perché ci tengo a presentarla alla nostra Community: Lucia Giovannini, una nuova meraviglia di fama mondiale. È un’ex top model italiana di fama internazionale e autrice di 13 libri. Il suo lavoro è stato progettato per creare una sinergia tra tecniche psicologiche tradizionali, pratiche motivazionali e antichi rituali orientali che creano esperienze profonde per i suoi lettori, per i partecipanti ai suoi seminari dal vivo e per chiunque segua il suo lavoro. Lucia è stata definita la Louise Hay Italiana, e il suo acclamato libro, Tutta un’Altra Vita: Scopri il potere della trasformazione positiva, è già stato tradotto in più di otto lingue e debutterà per la prima volta negli Stati Uniti nel marzo 2019.

Hal: Louise. Lucy. Scusate. Lucia. Confondo il tuo nome con quello di Louise Hay. Il suo nome è molto simile a quello di Louise e per questo potrebbe confonderti! Benvenuti al Podcast “Raggiungere i tuoi obiettivi”. E un piacere averti qui Lucia.

Lucia: Grazie, Hal. Sono molto emozionata di essere qui con te. Grazie.

Hal: Sei la benvenuta!

Lucia: Sì. Grazie, confesso subito di non essere madre lingua così mi tolgo questo pensiero: scusate il mio inglese!

Hal: Sì, apprezzo la tua premessa ma ti sento parlare ora e abbiamo parlato anche in Italia e penso che il tuo inglese sia fantastico e il tuo accento affascinante!

Lucia: Grazie.

Hal: Assolutamente. Vorrei iniziare con ciò che ho appena citato dalla tua biografia, ovvero che tu sei spesso definita come la Louise Hay Italiana, e Louise Hay per coloro che non lo sanno, è stata la fondatrice di Hay House Publishing e ha scritto molti, moltissimi libri. Era molto conosciuta per i suoi insegnamenti sulle affermazioni positive. Sei definita la Louise Hay italiana, non solo da tua madre o da tuo marito, ma anche da media prestigiosi come Marie France Asia, il Times of India e La Stampa e questo è molto significativo considerando il valore attribuito a Louise nel mondo, famosa per i suoi insegnamenti sulle affermazioni, nelle quali tra l’altro, io personalmente credo molto, perché se utilizzate in modo corretto, sono davvero una delle pratiche più efficaci per riprogrammare la nostra mente e creare cambiamenti duraturi nella nostra vita. Ora, mi piacerebbe sentire la tua opinione Lucia sull’uso corretto ed efficace delle affermazioni. Ho sentito inoltre parlare di un loro possibile risvolto negativo, vuoi approfondire anche questo aspetto?

Lucia: Sì. Sicuramente. Io amo le affermazioni ovviamente e le uso molto. A volte sento diverse persone, specialmente nel campo della psicologia che dicono: “No, è solo allontanarsi dai problemi fingendo che non esistano”. In realtà, usiamo le affermazioni per vedere le cose in un modo nuovo, per dare una nuova direzione alla nostra mente. È come piantare dei semi. Questa è l’idea dell’uso delle affermazioni anche se, naturalmente, c’è anche un rischio intrinseco nell’utilizzo di questa pratica. Il rischio è solo quello di affidarsi completamente alle affermazioni senza mai entrare in azione. Ciò che ho visto nelle persone, che praticano l’uso delle affermazioni, è che: se uno usa le affermazioni, e loro ti mettono di buon umore, nel giusto mood per agire, ma poi se tutto ciò che fai è pensare: “Ok, ora ho un nuovo meraviglioso lavoro. Ora ho un nuovo meraviglioso lavoro”, non basta per farti ottenere un nuovo lavoro se non invii curriculum vitae, o se stai a casa quando dovresti andare a cercare lavoro, se non ti si proponi alla gente. In questo modo si fa solo metà del lavoro in un certo senso. Quindi, questo è il primo rischio delle affermazioni. E poi a volte succede che le persone usino affermazioni troppo lontane dalla loro verità, allora c’è una parte della nostra mente inconscia che dice: “Uh-uh, io non ci credo. Uh-uh, non esiste.”.
Quello che normalmente suggerisco alle persone che iniziano ad usare le affermazioni è di iniziare sempre con “sono disposto a” o, “ora mi do il permesso di” o, “merito di” o, “scelgo di meritare” o, “sono aperto a” o, “mi sto preparando ora per”. Sono come affermazioni introduttive che possiamo utilizzare per un po’ e poi, quando sono ci sentiamo pronti, arriviamo alla piena affermazione. Questo è un trucco che ho trovato molto utile.

Hal: Sono completamente d’accordo con te. Penso che questo sia uno dei maggiori problemi nell’uso delle affermazioni: il modo in cui sono state insegnate dai pionieri del self-help è quello di, come anche tu hai sottolineato, mentire a se stessi dicendo: “Io sono _____________,” qualunque sia il vuoto, non è ancora una realtà, ma è la realtà desiderata. E quello che ho notato è che le persone usano questa tecnica ma poi le affermazioni non funzionano perché stanno cercando di falsare la verità. Se menti a te stesso e dici: “Sono ricco”, quando invece sei al verde stai solo coprendo le tue sfide e lotte finanziarie con una bugia. Quindi sono felice che tu l’abbia detto.

Stavi per condividere un’altra sfida collegata alle affermazioni?

Lucia: Sì. Abbiamo detto che passare all’azione è molto importante ma allo stesso tempo non dimentichiamoci il potere delle domande. Facciamo un esempio: la mia affermazione è: “Sono una persona amabile”. Ok. Come si comporta una persona amabile? Oppure “Sono ricco”. Come si comporta una persona facoltosa? “Sono in forma. Io sono magro” Come si comporta una persona in forma o una persona magra? Un buon modo per collegare un’azione alle nostre affermazioni è quello di aggiungere una domanda alle nostre affermazioni in modo da andare sempre più a fondo nella scoperta del nostro significato. Per esempio: “io sono amabile” Ok. Perché sono così amabile? Sono in perfetta salute. Come sono in perfetta salute? La mia vita è in equilibrio tra lavoro e gioco. Di nuovo, come? Quindi, non sto dicendo di non usare le affermazioni. Assolutamente, sto dicendo di usare le affermazioni e, una volta ogni tanto, tradurle in domande in modo che la mente inconscia possa iniziare a riempire il vuoto creato dalle domande e trovare le risposte per metterti in azione. Perché quando si combinano affermazioni e azione, si combina la legge dell’attrazione con la legge dell’azione e a quel punto il processo diventa molto potente.

Questo è un altro punto importante da tenere a mente. Inoltre, spesso la gente mi chiede: “Ok, quante volte devo dire le affermazioni? 10 minuti. 20 minuti?”. Naturalmente, una pratica di 20 minuti al giorno può portare a ottimi risultati. Ma c’è di più, abbiamo bisogno di essere consapevoli di come parliamo con noi stessi, le altre 23 ore e 40 minuti della nostra vita. Perché se uso l’affermazione: “La vita mi ama”. La vita mi ama” e va bene ed è fantastico per 10 minuti ma se poi per 23 ore, dico: “La vita fa schifo”, ovviamente c’è una discrepanza.

Hal: Sì. Questo è qualcosa che ho insegnato a mia figlia di recente, ovvero che ogni parola che esce dalla sua bocca è essenzialmente un’affermazione e le ho spiegato che ogni parola che usiamo quando parliamo con altre persone è un’affermazione a quelle persone. Io sono davvero consapevole di come parlo con mia moglie e i miei figli, uso le affermazioni per alimentare il loro potere, le loro credenze, la loro mentalità e fiducia in se stessi: cerco di alimentare il loro auto-amore, diciamo. Sto cercando di rafforzare tutto questo, non solo con le mie affermazioni al mattino, ma continuando tutto il giorno a parlare davvero alla vita e a trasmettere le convinzioni, il potere e l’amore in ogni persona con cui vengo in contatto.

Lucia: Assolutamente. Questa è l’idea perché le parole possono essere una benedizione o una maledizione. Quindi, dobbiamo davvero stare attenti a come le usiamo. Conosciamo noi stessi nei nostri discorsi interiori, nei nostri pensieri fondamentalmente, ma anche con i discorsi che facciamo con le altre persone, soprattutto con le persone che amiamo. Dovremmo quindi fare più attenzione, mentre spesso per qualche motivo tendiamo ad essere meno consapevoli di come parliamo ai nostri figli o ai nostri coniugi, e capita che siano le persone con la quale ci comportiamo peggio, è ingiusto non trovi?

Hal: Sì. Sono completamente d’accordo. Lucia, una delle cose per cui sei conosciuta è il cambiamento. Questa è la tua competenza, il che significa che tu aiuti le persone ad apportare cambiamenti significativi nelle loro vite e a far fronte ai cambiamenti indesiderati che ti cadono in grembo. Ho letto questa considerazione di Derek Sivers in merito al tuo libro Tutta un’Altra Vita – se stai ascoltando e non sai chi è Derek, è l’ex presidente di CD Baby, società multimilionaria. Ha scritto un libro, uno dei miei libri preferiti in assoluto. Amo questo libro. Si chiama Anything You Want – Derek ha detto: “Wow, Lucia. Wow, questo è il libro più perspicace e profondo sulla vita e il cambiamento in molti, molti, molti anni. Osservazioni chiare, tono saggio, perspicace e non giudicante cosparso di citazioni sorprendenti e aneddoti relazionabili. Molto potente. Altamente raccomandato”. Quindi, una delle abilità più importanti per noi esseri umani è la capacità di apportare cambiamenti significativi e duraturi, e di essere in grado di affrontare i cambiamenti indesiderati che ci piombano addosso.

Perché spesso sono questi ultimi che fanno deragliare di più le persone e che impediscono di creare cambiamenti significativi… è perché non sono in grado di affrontare i cambiamenti che sono accaduti, giusto?

Lucia: Sì. Esatto Hal.

Hal: Quindi, abbiamo bisogno di essere in grado di gestire entrambe le cose. Dobbiamo apportare attivamente i cambiamenti che vogliamo e poi essere in grado di far fronte ai cambiamenti indesiderati che capitano nella nostra vita. Questo è ciò che fai e di cui ti occupi: aiutare le persone a creare cambiamenti e affrontare i cambiamenti indesiderati. Mi piacerebbe sentire la tua opinione su entrambi, Lucia. Numero uno:

Come si creano cambiamenti significativi che durano nel tempo?

Qual è il primo passo o qual è il processo? E poi, come affronti i cambiamenti indesiderati che ti sono accaduti?

Lucia: Sì. Quindi, come creare cambiamenti significativi che durano nel tempo. Prima di tutto, occorre sapere che tipo di cambiamenti vogliamo. Può sembrare stupido, ovvio, ma non lo è perché molte persone non hanno una reale chiarezza sui cambiamenti che vogliono o semplicemente seguono quello che il loro coniuge, la loro famiglia o la società dice loro, ad esempio: “Devi avere un buon lavoro”, e da qui decidono che desiderano qualcosa, ma magari non è la loro vera vocazione e se ciò che cercano di raggiungere non è il loro vero obiettivo, allora non ha senso. Quindi, questo è il primo passo e poi essere consapevoli di avere il potenziale per fare quel cambiamento e per farlo, a volte abbiamo bisogno di disimparare tutte le regole, disimparare le vecchie credenze condizionanti che abbiamo imparato quando eravamo bambini e ci dicevano: “Non hai abbastanza capacità. Non sei abbastanza bravo, blah, blah, blah, blah, blah”. Queste, naturalmente, sono le basi. E poi direi:

“Smettila di essere guidato dal piacere e, invece, vai verso te stesso, verso la tua realizzazione e verso la felicità”.

Penso che il problema nella nostra società sia che tendiamo a confondere il piacere con la felicità e per felicità, non intendo solo entusiasmo ma, intendo, la nostra piena e vera realizzazione.

Anche io sono mi sono trovata a fare i conti con questo in passato.
Ora posso capire chiaramente come, per esempio, la mia frenetica ricerca del piacere quando ancora facevo la modella, mi ha impedito di trovare la mia vera felicità per molti anni. Quindi, conoscere la differenza tra i due è estremamente importante perché la vera felicità emerge quando ciò che facciamo rende migliore la nostra vita e il mondo intorno a noi quando seguiamo la nostra missione. E la felicità si trova facendo la cosa giusta, facendo investimenti che ci permettono di accumulare emozioni e ricchezza mentale, aiutandoci a crescere, a sviluppare le nostre qualità, a trovare nuovi talenti, a costruire la nostra vita come vogliamo. Il piacere invece ha altre caratteristiche. E’ una ricompensa più a breve termine. Assaggiamo il piacere lo consumiamo. La felicità, d’altra parte, implica fare un investimento del nostro tempo, denaro, attenzione, energia, e a volte non è così piacevole. Come quello che si fa con il Miracle Morning, ogni giorno svegliarsi presto a volte soprattutto all’inizio non è piacevole, ma aiuta ad andare verso la vera felicità o verso l’autorealizzazione. Questa è una chiara distinzione e la cosa da tenere a mente ogni giorno perché ogni giorno ci imbattiamo in questo tipo di scelte anche nelle cose più semplici. Come, quando torniamo a casa dal lavoro: come investiamo il nostro tempo? Nella lettura di un libro stimolante, nel volontariato, nel prendere la chitarra o una lezione di pittura, oppure affondiamo davanti alla TV?
Quindi, questo è davvero, davvero molto importante. Poi, naturalmente, l’altra cosa è che spesso quando pensiamo al cambiamento e progettiamo i cambiamenti che vorremmo, guardiamo al risultato finale ed è importante questo per essere motivati ma allo stesso tempo, a volte ci scoraggia. Ci si sente spesso molto lontani dalla meta al primo passo. Quindi, l’altro trucco è quello di fare piccoli baby-step.

A volte il cambiamento non è una rivoluzione, ma piuttosto un’evoluzione

e penso che sia stato un poeta americano, Thomas Elliot, a dire che la nostra vita, la vita umana, si misura in cucchiaini da tè, in piccoli passi, e anche questo punto può essere molto importante per mantenersi verso il cambiamento. Invece, l’altro punto: come affrontare il cambiamento, o meglio come affrontare il cambiamento indesiderato…

Hal: In realtà, Lucy, prima di andare a questo, volevo commentare un paio di cose che hai condiviso, se per te va bene. Hai parlato dei piccoli passi, e credo che questo aspetto sia davvero trascurato quando in realtà è molto importante, e voglio solo darti un esempio veloce e concreto. Recentemente mi sono sentito sopraffatto dai tanti grandi progetti all’orizzonte. Il mio nuovo libro, The Miracle Morning For Couples, è uscito a febbraio, e ho un altro libro in uscita ad aprile chiamato The Miracle Equation, poi abbiamo il Miracle Morning Movie. Con tutti questi grandi, grandi, grandi progetti in mente mi sentivo davvero sopraffatto e l’altro giorno ho realizzato che che spesso non abbiamo bisogno di imparare qualcosa di nuovo. Abbiamo solo bisogno di fare meglio qualcosa che sappiamo già o di ritornare a utilizzare qualcosa che abbiamo imparato in passato.

Lucia: È così.

Hal: Ho creato un’affermazione o quasi per un mantra che mi ha davvero aiutato a minimizzare il senso di sopraffazione ed è

“posso fare qualsiasi cosa un passo alla volta, un giorno alla volta”

Ora, ogni volta che penso a tutte queste milioni di cose che devo fare, prendo la mia visione dal quadro generale e la porto nel momento e dico: “Ok. Qual è l’unica cosa che posso fare per i prossimi 30 minuti o 60 minuti? È incredibile che quando mi concentro solo su questo, solo su quel passo successivo, l’ansia, la paura e la sopraffazione scompaiono. Questi sentimenti ci fanno soccombere solo quando non siamo chiari su quali sono i baby-steps da fare, cioè quando non conosciamo il nostro prossimo passo.

Lucia: Assolutamente. E io faccio lo stesso. Per esempio, quando scrivo un nuovo libro, anche a me capita di sentirmi sopraffatta da tutti i progetti che sto gestendo, eccetera. Così, quando scrivo un nuovo libro invece di pensare: “Ok. Voglio scrivere questo nuovo libro di 300 pagine e voglio che contenga tutte queste informazioni, eccetera,” quello che inizio a fare è concentrarmi su mezza pagina al giorno o una pagina al giorno e questo diventa il mio obiettivo. Io so che l’obiettivo finale è il libro ma il mio obiettivo oggi diventa scrivere, non so, dieci righe o mezza pagina al giorno e già solo questo cambia completamente il mio punto di vista.

Hal: Sì. Hai assolutamente ragione. Sì. Ed è per questo che, più o meno secondo gli USA Today l’80% delle persone negli Stati Uniti dice di voler scrivere un libro, ma credo che sia meno dell’1% chi effettivamente lo fa. Ciò che ci hai appena spiegato ne esprima esattamente il motivo. Il bello di questo metodo è che è applicabile ad ogni obiettivo o sogno che abbiamo, perché quando pensiamo a quanto lontano è il traguardo, spesso ci scoraggiamo, spesso ci lasciamo sopraffare. Quando pensi a un libro di 300 pagine pensi: non so nemmeno come farò a scrivere 300 pagine. Come faccio a pensare a tutta quella roba, a riempirla? Non lo so nemmeno io, ma aspetta un minuto, puoi scrivere una pagina? Naturalmente, posso fare una pagina. Va bene. Perché non lo fai oggi e poi domani fai lo stesso?
Uno dei miei modi preferiti per semplificare quando ci sentiamo sopraffatti e quando sentiamo di aver bisogno di fare chiarezza è chiedersi: Qual è il prossimo passo? Se questa la risposta è: “Non so nemmeno cosa fare ora”, hai bisogno di programmare un’ora e passare del tempo a pensare, lavorarci su, capire i passi da fare; è proprio in questo momento che le idee arrivano, ma se non abbiamo chiarezza abbiamo bisogno del tempo per ottenere chiarezza. Spesso ci si limita a dire: “Oddio, non so nemmeno cosa fare”. Penso che una delle mie attività preferite sia scrivere un libro, ma

qualunque siano i tuoi obiettivi, qualunque siano i tuoi sogni, specialmente quelli che stai rimandando, prenditi del tempo da passare con loro, ti aiuterà a fare chiarezza e capire qual è la strada giusta da prendere.

Mi piacciono i tuoi consigli Lucia, molto semplici ma davvero efficaci per avere cambiamenti significativi.

Lucia: Sì. E anche su questo sono totalmente d’accordo. Avere un po’ di tempo per riflettere e pensare è molto importante, io stessa per esempio lo faccio spesso in natura, ed è ancora più potente quando lo faccio camminando in natura perché quando muoviamo il nostro corpo autoproduciamo il BND, il fattore neurotrofico di derivazione cerebrale che possiamo definire come amplificatore per la nostra connessione celebrale, e le idee nascono attraverso le connessioni neuronali. Un’altra cosa che sono solita fare è scrivere una dichiarazione, come un’affermazione. Per esempio  una delle mie affermazioni /intenzioni potrebbe essere: “Ora sto scrivendo un libro che aiuta migliaia di persone in tutto il mondo.” A questo punto su un foglio bianco comincio a porre qualsiasi tipo di domanda a quell’affermazione: come faccio? Lo farò davvero? Di cosa ho bisogno? Che tipo di libro? Ogni tipo di domanda che mi viene in mente. Posso passare anche mezz’ora a trovare domande a quell’obiettivo o a quell’affermazione. In questo modo la mente inconscia viene stimolata a rispondere a queste domande e a trovare la soluzione.

Hal: Mi piace. Sì. Il mio socio in affari, Joh Berghoff, usa spessissimo questa citazione:

“Quando ti fai una nuova domanda, cambi il futuro prima ancora che la risposta arrivi”.

Lucia: Sì, esatto.

Hal: Ponendoci nuove domande spostiamo la nostra attenzione e si creano nuove possibilità per nuove risposte, nuove soluzioni, nuove idee, nuove direzioni che non esistevano prima di porre la domanda. Mi piace che tu usi le domande per orientare realmente la tua attenzione e capire come fare questi cambiamenti. Ora parliamo dei cambiamenti che non ci aspettiamo invece… questo tema è molto importante, e può interessare chi ci ascolta e sta affrontando un periodo di grande cambiamento proprio in questo momento come la perdita  un lavoro o la fine di una relazione, o più in generale questo tema interessa tutti noi perché i cambiamenti indesiderati sono dietro ogni angolo. Voglio dire, siamo sempre nella vita, viviamo. Ci sono sempre degli alti e dei bassi e accadono cose che non ti aspetti. Per esempio: ho avuto un incidente con la mia macchina un paio di settimane fa così ho comprato una macchina nuova di zecca e una settimana dopo, portando mia figlia a scuola l’ho distrutta. Stiamo ancora cercando di capire se potrò sistemarla o no, ma questo è certamente stato un cambiamento indesiderato. Allora,

Come affrontare i cambiamenti indesiderati?

Quali sono alcuni esempi di cambiamenti indesiderati, e come li possiamo affrontare Lucia?

Lucia: Beh, in breve, direi di accettare e riformulare. Quindi, accettare che ci sono cose che sfuggono al nostro controllo e scegliere di essere a proprio agio con esse. Questo probabilmente porterà una maggiore tranquillità, perché altrimenti l’altra opzione sarebbe davvero una guerra insormontabile. Perché se c’è una costante, una certezza nella vita, è il cambiamento. Cambiamo continuamente. Il corpo umano stesso cambia continuamente e io vedo come donna, per esempio, ho passato la menopausa e il mio corpo ha iniziato a cambiare anche se faccio molta attività fisica, faccio yoga, vado a nuotare. E questo non è un cambiamento così indesiderato. È un cambiamento naturale come il tempo che passa, il nostro corpo che cambia e le esperienze che ci troviamo ad attraversare nella vita,  esperienze indesiderate come rotture o malattie. La prima cosa da fare per affrontare questi cambiamenti è smettere di personalizzare o dire: “C’è qualcosa che non va in me. Perché mi è successo?”. Perché questa è la prima domanda che noi umani tendiamo a porci: “Perché è successo a me?” E con questa domanda ecco che entriamo in una spirale discendente, come se potessimo trovare migliaia di motivi, negativi, per cui questa cosa ci è successa: “Io sono peggio delle altre persone, eccetera, eccetera, eccetera. La mia vita fa schifo” La realtà è che questa è solo una parte della vita. L’unico modo per non sentire delle battute d’arresto è abbassare la nostra aspettativa… Thich Nhat Hanh, il monaco vietnamita ha un modo molto carino di esprimerlo. Dice:

“I fiori appassiti non causano sofferenza. È l’aspettativa irrealistica che i fiori non dovrebbero appassire che ci causa sofferenza”.

Questo esprime il concetto di accettazione e poi riformulazione. Ma cosa intendo per riformulazione? Per esempio, invece di ripetere a noi stessi, perché mi è successo questo? Dobbiamo solo cambiare la domanda e dire: “Perché è successo per me, o cosa è successo per me? Qual è la lezione qui? Qual è la possibilità qui? “ Perché in ogni esperienza, e questo l’ho trovato anche nella mia vita, in ogni esperienza, anche le più difficili, c’è sempre una possibilità di crescita e a volte quando si è feriti, il cuore si apre e poi la luce può passare. L’idea è quella di accettare ciò che accade e fluire attraverso di esso. Questo è il miglior consiglio che potrei dare.

Hal: Sì, mi piace e sono un fermamente convinto che tutta la nostra sofferenza emotiva è causata dall’opposto dell’accettazione che è la resistenza.

Nella misura in cui resistiamo alla realtà creiamo il nostro dolore emotivo.

Se si desidera davvero qualcosa il cui ottenimento non dipende da noi, ma è al di fuori del nostro controllo, ecco allora che finiremo per logorarci per questo. Quindi, sì, penso che tu abbia ragione. In realtà, c’è anche un altro modo di vederla, ovvero accettare la vita prima che la vita accada, il che significa che accetto tutto ciò che accade e che è fuori dal mio controllo perché non ha senso desiderare che non sia accaduto. È inutile.

Lucia: sì ed è un comportamento che  porta a una guerra insormontabile e la maggior parte delle volte, creiamo nella nostra mente immagini e pensieri che ci danno ansia e ci mostrano uno scenario anche peggiore di quello che è in realtà. Quindi, una buona domanda è: “Ok, qual è la cosa peggiore che può accadere?” Perché la maggior parte delle volte, abbiamo paura perché ciò che temiamo è l’ignoto. Un buon modo per affrontare l’ignoto è quello di pensare alle cose con attenzione e immaginare tutte le diverse possibilità o i diversi risultati possibili e poi immaginare anche lo scenario peggiore…per esempio: c’è qualcosa che hai paura di perdere? Va bene, immagina di averla persa. Cosa succede dopo che l’hai persa? A volte anche scrivere aiuta a lasciare andare lasciare le emozioni, perché l’opzione sarebbe quella di sopprimerle, e questo non è positivo perché si rischia di rendere le emozioni più grandi e più forti e andare nel panico. Ricordo che uno dei miei insegnanti di meditazione, diceva che ci sono due modi per rendere il panico più grande e più forte: trattandolo come un capo e obbedendo ad ogni ordine o trattandolo come un nemico e desiderando che se ne vada via. Quindi, l’idea è quella di trovare la linea di mezzo tra questi due opposti.

Hal: Mi piace. Mi piace. Mi piace quello che hai detto qualche minuto fa e ho dimenticato chi ha citato: “I fiori appassiti non causano sofferenza. È l’aspettativa irrealistica che i fiori non appassiscono che causa sofferenza”. C’è tanta saggezza in questo. È la nostra aspettativa che tutto vada secondo i piani a condizionarci, e quando non va secondo i piani e le nostre aspettative non sono soddisfatte, allora ci sentiamo sconvolti e arrabbiati, quando potremmo solo dire: “Beh, è quello che è e non posso cambiarlo”.

Hai qualche affermazione o mantra o qualcosa che ti aiuta ad accettare questi cambiamenti indesiderati?

Lucia: Sì. Un’affermazione molto semplice, molto breve: “Sono al sicuro”.

Hal: La adoro.

Lucia: L’universo mi sostiene. L’Universo. Lo spirito di Dio, in qualunque modo tu voglia chiamarlo, o lui o lei. Non importa come vuoi chiamare e riferirti allo spirito, semplicemente pensa: ” Lo spirito mi ama o la vita mi ama. Sono al sicuro.” Sono al sicuro è davvero il più profondo. Così semplice, così breve, così profondo.

Hal: Mi piace. Penso che vada benissimo e trovo veramente interessante la domanda che ci hai proposto: qual è la cosa peggiore che può accadere? E credo che sia difficile che il peggio che può accadere sfidi l’affermazione “Sono al sicuro”, perché è come “qualsiasi cosa stia per accadere, sono al sicuro.”

Lucia: Esattamente.

Hal: È sempre utile.

Lucia: Sì anche altre affermazioni come: “Questo sta succedendo per il mio bene supremo”.

Hal: Questa è bellissima. Me la scrivo! Mentre ti ascoltavo ho annotato moltissime cose. “Questo sta accadendo per il mio bene supremo.”

Lucia: Sì.

Hal: Mi piace. “Sono al sicuro. Questo sta accadendo per il mio bene supremo.”

Lucia, come fai a mantenere alta la tua motivazione?

Sia che tu sia nel bel mezzo del cambiamento o che tu stia cercando di cambiare o di raggiungere i tuoi obiettivi, hai qualche consiglio o trucco o strategia per mantenere alta la tua motivazione?

Lucia: Sì. Ho alcune domande. Vengo dal mondo del coaching. Ho fondato una scuola di coaching, quindi nell’ambito della motivazione uso molto le domande e sono abituata a chiedermi “Perché?” inteso come “Perché lo sto facendo?” Per esempio, ho deciso di svegliarmi ogni giorno alle 4:00, e non è facile essere una persona così mattiniera. E poi mi chiedo, ok, perché lo sto facendo davvero? Lo faccio perché voglio più tempo per me stesso. Ok. E perché voglio più tempo per me stesso? Perché allora posso scrivere, leggere e meditare. Ok. E perché è importante per me scrivere, leggere e meditare? Perché allora posso davvero essere in contatto con la mia anima. E perché è importante per me essere in contatto con la mia anima? Perché allora posso davvero essere in contatto con la mia missione di vita. Va bene. E perché è importante essere in contatto con la mia missione di vita? Perché così potrei condurre la mia missione di vita e lasciare un’eredità nel mondo. Ok. Poi collego questo scopo superiore alla mia attività, cioè al risveglio alle 4 di ogni mattina. In questo modo questa attività diventa molto significativa e si riempie automaticamente di motivazione. Quindi, chiediti perché, ma non fermandosi al primo perché, o a pochi perché: ne consiglierei almeno cinque, e poi ti chiedi perché rispetto alla risposta che ne viene fuori. E così, si sale a strati verso l’intenzione superiore e quando questa emerge, la si collega all’attività.

Hal: Mi piace. Stai andando giù per la tana del coniglio per così dire, vuoi andare a fondo al: perché lo sto facendo? Perché è così importante per me? E perché è così? Mi piace perché è da dove si può fare leva, giusto? È qui che si ottiene la leva di cui si ha bisogno per rimanere motivati. È quando si ha veramente chiaro il perché si sta facendo qualcosa nel senso profondo, più vero, più alto e più buono per se stessi, giusto?

Lucia: Sì, poi c’è un’altra cosa che è un processo parallelo, perché come spiego nel mio libro,

la chiave di accesso alla motivazione nella realtà è la danza tra la spinta verso ciò che vogliamo e poi una fuga da ciò che non vogliamo più.

Così, a volte sento anche il bisogno di lavorare su quel percorso, sulla via di fuga. Così, mi sono posta una domanda molto semplice: Che cosa accade se non lo faccio? Cosa succede se le cose rimangono le stesse? Cosa succederà se non farò la scelta giusta? Cosa succede se non mi sveglio alle 4 e continuo a fare le cose come faccio sempre? Cosa succede se non scrivo il mio libro?” Eccetera, eccetera, eccetera.

Hal: Mi piace. Quindi, stai guardando l’altro lato della medaglia in termini di quali sono le conseguenze di rimanere gli stessi e non muoverci verso il cambiamento, giusto?

Lucia: Esattamente. Perché molte persone, anche quando vogliono fare un cambiamento nella loro vita come per esempio, lasciare un lavoro e trovarne uno nuovo, finiscono per porsi domande del tipo: “Oh, quali saranno le conseguenze se lascio la sicurezza di questo lavoro? Cosa perderò?” eccetera. Ma non riflettono, non si chiedono cosa accadrebbe se rimanessero in quel posto di lavoro per tutta la vita. Come sarebbe se continuassi a fare un lavoro insoddisfacente per tutta la mia vita?

Hal: Sì. Questo è un grande aspetto da analizzare, anche Tony Robbins ha parlato spesso di come facciamo molto di più per evitare il dolore piuttosto che per ottenere piacere. E c’è un altro libro intitolato Following Through che parla dello stesso principio. Credo che questo aspetto sia fondamentale e come ci hai proposto tu, chiedersi il “perché è importante” per noi fare qualcosa ci permetta di trovare la gusta motivazione sulla quale fare leva perché ci porta a pensare, “Beh, questo è quello che voglio veramente. Ecco perché è importante per me. Ecco come andrà a beneficio di me o della mia famiglia o del mio futuro”, ma penso che la seconda domanda che ci hai proposto da porci sia forse più importante perché si basa proprio sul principio di voler evitare il dolore, ovvero: “Quali sono le conseguenze se non cambierò?” È di Robin Sharma una delle mie citazioni preferite di sempre, infatti, e credo che si colleghi bene al tuo discorso:

“Una delle cose più tristi della vita è svegliarsi un giorno e rendersi conto che avresti potuto essere, aver fatto e ottenuto molto di più”.

Per me questa è una risposta universale alla domanda “Cosa accadrà se non avrò il coraggio di fare questo cambiamento?” un giorno mi potrei svegliare e rendermi conto che sarei potuto essere, aver fatto e ottenuto molto di più. Sì. Mi piace.Un’ultima domanda solo perché l’hai toccato. Hai detto che ti alzi alle 4 del mattino. Mi piacerebbe sapere,

Hai un rituale mattutino che potresti condividere con il nostro pubblico?

Lucia: Sì, in realtà lo faccio ed è molto simile ai tuoi SAVER.

Hal: Ok.

Lucia: Sì. Perché quello che faccio dipende da dove mi trovo, perché vivo tra Italia, Thailandia e Bali. Quando sono in Thailandia e a Bali, sicuramente faccio più attività all’esterno. Quando sono in Italia, se è inverno, preferisco fare attività all’interno, quindi a seconda di dove mi trovo varia, ma sicuramente, faccio meditazione e poi faccio esercizi di respirazione essendo io anche insegnante di Breathwork. Passo almeno 10, 15 minuti a fare esercizi di respirazione e poi faccio qualche preghiera. E le preghiere sono davvero ciò che è nel mio cuore in quel momento. Perché credo che la meditazione significhi ascoltare il Divino mentre pregare sia parlare al Divino. Quindi per avere una buona conversazione e una buona comunicazione si ha bisogno di entrambi: preghiera e ascolto, ed è così che faccio. Poi faccio un po’ di attività fisica come camminare, nuotare o fare yoga a seconda di dove mi trovo. Questo è il modo in cui inizio le mie giornate.

Hal: Questa è la tua Miracle Morning. La adoro!

Lucia: Sì. E questo a volte dura un’ora, a volte un po’ meno, altre volte persino tutta la mattina, e poi mi dedico alle affermazioni. Ad esempio quando mi sveglio, vado al bagno e poi mi guardo allo specchio e faccio tante affermazioni davanti allo specchio, oppure ancora quando guido, uso le affermazioni il più possibile e tendo a usarle ulteriormente durante il giorno. La sera invece scrivo sul mio diario e leggo.

Hal: Ok. Allora, tu hai anche la tua “Miracle Evening”.

Lucia: Sì ed è molto, molto potente, soprattutto dopo una giornata di attività frenetica la sera quando vado a letto mi è molto utile. Dura almeno mezz’ora, a volte anche un’ora intera. Scrivo sul mio diario, leggo e celebro gli aspetti positivi della giornata.

Hal: Bella. Beh, e non credo sia una coincidenza che quasi tutte le persone di grande successo con cui parlo, hanno un rituale mattutino!

Lucia: È così importante. In realtà, anche nel mio libro parlo dell’importanza di avere una routine mattutina come strumento di trasformazione perché ti dà energia, ti dà concentrazione.

Hal: Sì. Non potrei essere più d’accordo. Quindi, il tuo nuovo libro è A Whole New Life: Scopri il potere della trasformazione positiva (traduzione di Tutta un’Altra Vita! ) .

Congratulazioni, tra l’altro, lo hai pubblicato in Italia e ora si sta facendo strada in tutto il mondo. Otto lingue diverse e adesso anche negli Stati Uniti.

Qual è il tuo desiderio per quel libro e per il tuo lavoro in generale in questo momento? Qual è la tua visione più alta per il tuo libro e per il tuo lavoro?

Lucia: Beh, quello che voglio veramente è che il mio lavoro e il mio libro possano aiutare le persone a vivere meglio, ad avere la forza di credere in se stesse, nei loro talenti e capacità e che possano trovare il coraggio di svilupparli. Credo che il miglioramento personale passi attraverso l’aumento della pazienza e della compassione, attraverso la diminuzione del giudizio e la ricerca di uno scopo nella propria vita, e, naturalmente, il desiderio di condividerlo con il mondo. Quindi, spero che il mio libro e il mio lavoro, in generale, possano davvero essere d’aiuto in questo senso. E credo che facendo questo, e portando la pace in noi stessi, possiamo davvero aiutare il mondo a vivere in pace e tutti gli essere viventi a vivere con la volontà di essere migliori. Io lo spero.

Hal: Beh, è bellissimo. Vai avanti, Lucia.

Lucia: in Italia abbiamo creato una bellissima comunità del metodo Tutta un altra vita e moltissime  persone sono state davvero in grado di creare i cambiamenti che volevano nella loro vita. E lo stanno ancora facendo, oltre che aver imparato a far fronte ai cambiamenti indesiderati. Anche in altri paesi, paesi inaspettati, come la Bulgaria per esempio. E così, spero che sia lo stesso anche per gli Stati Uniti. Naturalmente, sto lottando con alcune paure.

Hal: Certo. Sì.

Lucia: Sì. Non ho mai smesso di lavorare su me stessa e ad ogni livello. E so che non finiamo mai fino a che siamo vivi. per farti un esempio quando ho pubblicato per la prima volta un libro, ho avuto la paura di non essere abbastanza brava, mi dicevo: chi sono io per scrivere un libro, eccetera, eccetera,, perché volevo davvero che il libro fosse utile alle persone. E poi ho visto che ha davvero aiutato migliaia e migliaia di persone nel mondo e quella paura si è sciolta. E ora, con il lancio negli Stati Uniti,  è emersa una nuova paura su cui sto lavorando …che il mio inglese non sia abbastanza buono. Ed è buffo perché questo avviene nonostante io tenga già regolarmente corsi in inglese.

Hal: Beh, penso che se oggi è stata una qualche prova per ciò che verrà, il tuo inglese è stato perfetto e tu sei brillante con uno spirito d’amore e un reale desiderio nell’aiutare gli altri. Penso che sia una combinazione fantastica! Ho imparato un sacco da te oggi. Ci hai donato molto valore, Lucia, quindi grazie per aver portato il tuo lavoro negli Stati Uniti.

Lucia: Grazie mille, sei gentile!

Hal: Assolutamente. E infine, ma non meno importante, dove possiamo trovarti?

Lucia: Il mio sito web è www.LuciaGiovannini.com e su Facebook ho creato un gruppo chiamato A Whole New Life.

Hal: Sulla base del libro. E’ fantastico.

Lucia: Sì. E, naturalmente, sempre su Facebook ho la mia pagina principale, la pagina pubblica, Lucia Giovannini.

Hal: Fantastico. Bene, tutti, se volete saperne di più su Lucia, contattatela, andate sul suo sito web, e penso che la cosa più importante sia leggere il suo libro. Lucia, è stato veramente un piacere e un onore oggi. Grazie mille per essere stata qui con me!

Lucia: Grazie, Hal. È stato un onore e un privilegio per me. Grazie.

Hal: Fantastico. Sei la benvenuta.

Spero che questa conversazione tra me e Hal ti sia piaciuta e che possa averti portato a riflessione in merito a quelli che sono i cambiamenti che desideri per la tua vita! 

Aspetto di leggere la tua opinione nei commenti!

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