11 scorciatoie della mente

Il mondo in cui viviamo è estremamente complesso. Pensate se per ogni piccola decisione, dovessimo analizzare, pensare e valutare ogni dettaglio: non vivremmo più! Ecco perché, per comodità e sopravvivenza, il cervello prende delle scorciatoie mentali che abbiamo costruito nel corso degli anni.
Il problema sorge però quando le mettiamo in pratica automaticamente e finiamo col prendere le decisioni sbagliate.

Vediamo insieme 11 scorciatoie della mente.
Questa analisi proviene da ricerche svolte nel contesto aziendale/imprenditoriale, ma è applicabile in generale nella vita e nelle relazioni!

1. Stereotipi
È la trappola più diffusa in assoluto. Basandoci solo sulle nostre impressioni, giudichiamo le persone e le stereotipiamo. Come scrivo in Mi Merito il Meglio i giudizi sono dei fili invisibili che ci allontanano dalle persone e ci impediscono di instaurare dei rapporti autentici e profondi. Quando generalizziamo e ragioniamo per stereotipi, siamo noi che ci perdiamo l’occasione di conoscere la ricchezza interiore di una persona.

2. Ancoraggio
È ciò che accade tipicamente in una negoziazione. Chi fa la prima offerta stabilisce una soglia psicologica a cui ci si àncora e che in qualche modo ci fa valutare in modo errato la nostra posizione.

3. Influenza del gruppo
Ce ne possiamo rendere conto se abbiamo a che fare con un gruppo di persone, che sia una classe di studenti o una riunione tra impiegati. La probabilità che una persona adotti una certa credenza è direttamente proporzionale al numero di persone che l’hanno già adottata, ovvero si segue l’idea che hanno già molti altri all’interno del gruppo. Non sorprendiamoci poi se quelle riunioni lunghissime non portano a nulla di nuovo…

4. Vedere uno schema anche nel caso
È la tipica situazione di chi gioca ad esempio alla roulette e si ritrova a pensare per il fatto che fino a quel momento era uscito “rosso”, lo stesso colore uscirà anche nelle puntate successive.
Si ha la tendenza, quindi, a riconoscere uno schema anche in situazioni totalmente casuali. Il che non è male di per sé, ma il rischio è di restare intrappolati in quelli che consideriamo “schemi negativi” imprigionandoci dentro quella etichetta!

5. Troppe informazioni
Avere tante informazioni a disposizione non è sempre un bene, perché molte volte le informazioni non sono rilevanti per le nostre azioni. E il rischio è di perdersi nel mare delle informazioni. A volte, infatti, meno informazioni ci permettono di fare scelte più accurate.

6. Effetto struzzo
A volte ignoriamo le informazioni negative o potenzialmente pericolose nascondendo la testa sotto la sabbia, come gli struzzi. È il caso ad esempio degli investitori che tendono a controllare l’andamento delle loro azioni significativamente meno quando i mercati sono negativi. Essendo l’insegnante degli insegnanti del metodo Louise Hay per diverse parti del mondo, le persone spesso mi chiedono che cosa sia veramente il pensiero positivo.
Psicologia positiva non significa nascondere la testa sotto la sabbia e fare gli struzzi. Nè negare l’evidenza. Se fuori piove è inutile sostenere che c’è un sole meraviglioso. Pensiero positivo significa avere la forza di osservare ciò che non funziona ma mantenere un atteggiamento ottimistico e positivo rispetto a questo.

7. Attaccamento al risultato
Il fatto che una persona abbia vinto al casinò non significa che scommettere dei soldi sia stata la decisione giusta da prendere! Questo è un caso un po’ estremo per dimostrare come a volte giudichiamo le decisioni in base al risultato anziché in base al processo che ci ha portato a quella scelta. Non è che focalizzarsi sul risultato sia necessariamente un male, ma, proprio per una questione etica, è importate tenere presente anche il come ci si arriva.

8. Eccesso di sicurezza
Avere sicurezza in noi stessi e nelle nostre abilità è quello che occorre per vivere sereni e tirare fuori il nostro potenziale, ma anche in questo caso occorre un equilibrio. Avere troppa sicurezza, infatti, ci porta a non metterci più in discussione, a smettere di imparare. E questa è una trappola a cui sono soggetti gli esperti in una materia rispetto a persone con conoscenze più ordinarie. Pensano di avere sempre ragione a prescindere dalla situazione che hanno davanti e finiscono per ascoltare poco i feedback.

9. Zero rischi
Ecco la trappola opposta a quella precedente. Come esseri umani, ricerchiamo la certezza, anche se è controproducente. L’unico modo per non avere conseguenze, però, è non assumersi dei rischi. Ma come possiamo avere risultati diversi se non proviamo a fare cose diverse?

10. Effetto placebo
Questo effetto è strettamente legato alle aspettative. Per il solo fatto che ci aspettiamo che una sostanza o un’azione avranno un determinato risultato, otterremo quel risultato.
È ciò che avviene anche in campo medico. Si somministrano dei farmaci placebo (che non contengono principio attivo) facendo credere ai pazienti che siano pillole normali. Ecco che poi magicamente l’ansia e i dolori spariscono anche se è stata ingerita solo una pillola di zucchero! Perché non imparare ad usare questo meccanismo della mente a nostro vantaggio?

11. Eccessiva tendenza all’innovazione
È una trappola a cui sono soggetti soprattutto gli imprenditori. Ci si attacca così tanto alla idea di offrire cose nuove che si finisce per dare troppa importanza al lato innovativo piuttosto che al prodotto/servizio stesso e spesso si sottostimano le limitazioni di quella stessa invenzione. Nella vita, il rischio di questa trappola è che ci porti molto presto ad annoiarci nelle relazioni (matrimonio, convivenza) e ci spinga a cercare sempre qualcosa/qualcuno di nuovo.

Adattato da Business Insider

Se ti ritrovi a comportarti come non vorresti, potresti essere vittima delle trappole della tua mente.
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