È paura o intuito? Ecco 3 modi per scoprirlo

Può essere successo a tutti, almeno una volta nella vita, di esserci chiesti: ma perchè quella volta non ho seguito il mio intuito?

La risposta può essere perchè, per mille e più motivi, ci siamo uniformati a una decisione collettiva, anche se in cuor nostro sentivamo che non era quella giusta.

O perché quella volta, in cui la voce dentro di noi ci diceva di agire in un certo modo, noi non lo abbiamo fatto e le conseguenze non ci sono piaciute.

In queste occasioni non abbiamo seguito il nostro intuito e abbiamo agito in modo diverso da quello che la nostra parte più profonda invece ci suggeriva.

Il punto è che, in questi casi, si sono scontrate in noi due forze: la paura e l’intuito, perciò ci siamo sentiti smarriti, come sospesi di fronte a due vie da prendere, dove scegliere quella giusta è stato difficile.

Così, inconsapevolmente,  abbiamo seguito l’imposizione dettata dalla paura.

Come mai è successo?
Come possiamo distinguere paura o intuito?
Per poter prendere decisioni più consapevoli e quindi più favorevoli a noi e a chi abbiamo vicino?

Ci sono alcuni modi per farlo, che possiamo intendere come una sorta di bussola, a cui fare riferimento ogni volta che ci troviamo in situazioni come queste.

Situazioni in cui è difficile scegliere fra diverse opzioni, o eventi in cui altri ci spingono verso una direzione, ma la voce dentro di noi si fa sentire e ci dice di fare tutt’altro.

 

# 1 Paura o intuito: riconosci la voce

Il primo modo per distinguere se siamo di fronte a paura o intuito è riconoscere i segnali ‘vocali’ dell’intuito e quelli della paura, perché ognuno di essi ha delle caratteristiche precise ed estremamente diverse fra di loro.

L’intuito parla con voce calma e neutra, mentre la paura è caricata emotivamente, quindi la possiamo percepire come una sorta di urlo.

Un urlo che, molto probabilmente, può farti sentire ansioso, paranoico e darti una sensazione di imposizione.

Questo succede perché la paura genera confusione, amplifica lo smarrimento e, a sua volta, questo stato attiva ancor più il meccanismo ‘attacco-fuga’ che abbiamo ereditato dai nostri antenati e che ci fa chiudere in noi stessi o, viceversa, scappare a gambe levate.

Il punto è: quante occasioni rischiamo di perderci per causa della paura? Paura che, beninteso, può essere del giudizio degli altri, di non essere all’altezza, di non essere abbastanza belli/preparati/intelligenti…

Ecco: se di fronte a una certa situazione o una certa scelta avverti questi stati, stai provando paura, che in piccole dosi ci sta, è benefica, ma quando prevale in noi, diventa paralizzante e quindi va gestita, per poterla superare.

 

E l’intuito invece?

L’intuito è una guida dalla voce dolce, che sussurra piano e che, spesso, fa quasi fatica a farsi sentire.

L’intuito è per sua delicato natura, per questo abbiamo bisogno di essere calmi e in una posizione di ascolto, per poterlo cogliere e quindi seguire.

 

Che differenza c’è fra intuito e istinto?

Qui entra in gioco anche l’istinto, che è diverso dall’intuito perché è una pulsione, che ci spinge a pensare in un certo modo e, di conseguenza, ad agire in un certo modo.

Parliamo di istinto di sopravvivenza, di istinto all’affermazione come a un movimento che agisce dal basso verso l’alto, che non possiamo considerare razionale, ma che è dentro di noi.

L’intuito, invece, è un movimento che agisce dall’alto verso il basso, che implica la consapevolezza, la capacità di ‘vedere dentro’ agli eventi e alle azioni.

Quando vediamo attraverso gli eventi e le azioni, infatti, succede qualcosa di meraviglioso, perché sappiamo come muoverci rispetto ad essi, grazie ai messaggi che la nostra parte più profonda ci invia.

Possiamo anche dire che l’istinto riguarda la nostra vita nel complesso, il nostro essere nel suo insieme, perché è ereditato dai nostri antenati, mentre l’intuito riguarda il momento presente, la singola azione, la singola relazione, il singolo evento.

E qui veniamo al secondo modo per distinguere la paura dall’intuito.

 

#2 Presente vs passato e futuro

Ecco un’altra immensa differenza tra paura e intuito: l’intuito ci porta nel presente, mentre la paura attinge al passato e ci proietta nel futuro, senza alcun beneficio per noi, anzi

Se, ad esempio, ci troviamo a scegliere di terminare una relazione, la paura di restare soli può generare scenari tristi, magari scaturiti dall’idea che una persona da sola fa fatica ad essere felice.

L’intuito invece ci porta al presente e ci fa sentire magari la tristezza che stiamo provando proprio in questo momento con quella persona, o con quel lavoro, o con quella situazione.

L’intuito ci suggerisce che portarla avanti significa condannarci ad essere tristi.

La paura, invece, attinge al passato e proietta nel futuro, perché tiene conto di eventuali ferite trascorse, di condizionamenti ereditati dalla famiglia o dalla società, di imposizioni di pensiero spesso tossiche, che rischiano di sabotare la vita, come ad esempio ‘se lo lasci resterai solo per sempre’, ‘se cambi lavoro non riuscirai più a pagare le bollette’…

 

Se, se e se…ma chi può dire che queste proiezioni si avvereranno?

Nessuno, ecco perché seguire la voce della paura rischia di portarci fuori strada, di accontentarci di una quotidianità che ci rende tristi o insoddisfatti, di rinunciare a progetti che potrebbero invece aprirci infinite strade di evoluzione nella vita e nel lavoro.

Mentre la paura è costrittiva e ci porta a stare dove siamo, anche se siamo insoddisfatti, l’intuito quindi non giudica, non spaventa, è espansivo e ci permette di accogliere scenari ‘altri’, permettendoci di accoglierli come possibili opzioni.

Il tutto in modo neutro, senza il giudizio che inquina i nostri pensieri, ma concedendoci in modo sereno la possibilità di valutarli.

 

#3 Ascolta il tuo corpo

Un altro modo per distinguere intuito e paura è quello di dare ascolto al nostro corpo.

La paura spesso ci irrigidisce, tende i muscoli, dilata le pupille, delle volte blocca anche lo stomaco e affatica il respiro: in altre parole costringe il nostro corpo, lo chiude a guscio generando una sorta di difesa, che in realtà difesa non è per nulla.

O viceversa, la paura può generare la fuga, ci fa sentire il bisogno di scappare da un evento o da una persona e questo, naturalmente, non porta nulla di buono, se non procrastinazione o perdita di possibilità.

L’intuito, invece, espande, genera una sensazione di libertà, di leggerezza, accende un piacere che nasce dal capire che dentro di noi una forza superiore ci sta aiutando e guidando verso le scelte migliori per noi stessi.

Si tratta di due sensazioni fisiche completamente diverse, quindi riassumendo, la prossima volta che ti trovi a prendere una decisione o ad affrontare una sfida e senti che in te si stanno scontrando paura e intuito, prova a riconoscere questi segnali:

  • L’intuito è una voce lieve che suggerisce, mentre la paura è un urlo che impone
  • L’intuito ti fa sentire fisicamente bene elevato, leggero e in pace con te stesso, mentre la paura ti irrigidisce, ti costringe e ti blocca, oppure ti fa sentire il bisogno di scappare
  • L’intuito genera idee, spesso utili, inaspettate e creative, mentre la paura rimugina sul passato e dipinge scenari apocalittici nel futuro

Questi tre modi possono essere utili, quindi tienili con te e fanne tesoro, perché possono essere uno strumento molto importante da usare nei momenti più sfidanti della tua vita.

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