Ricevo spesso domande su come si fa ad attrarre l’amore nella propria vita. Non c’è nulla di banale in esse, anzi, le trovo molto interessanti perché alla base c’è la consapevolezza che ognuno di noi ha la capacità di costruire relazioni piene di Amore, appaganti, costruttive, che nutrono il cuore e l’anima.
Ma c’è un ma. Perché se non riusciamo ad attrarre l’Amore nella nostra vita, dietro può esserci una ragione alquanto inaspettata: stiamo inconsapevolmente allontanando o addirittura scacciando l’Amore dalle nostre vite.
Scacciare l’Amore? E perché mai potresti chiederti…
Sì, nonostante il desiderio di una relazione piena e duratura, molte persone cadono in determinati schemi di comportamento – e li ripetono nel corso della vita – che anziché attrarre l’Amore lo allontanano.
Naturalmente questi schemi sono innescati frutto di paure e limitazioni, a loro volta generati da codici che possiamo avere ereditato dall’infanzia o durante la crescita.
Vediamo insieme i più diffusi e comuni.
1. Paura dell’impegno
Possiamo avere tutti visto o sperimentato questa situazione: quando una relazione comincia a farsi seria arriva quella paura crescente che porta a fare un passo indietro.
Perché succede? Potrebbe essere dovuto a delusioni passate, alla paura di perdere l’indipendenza o semplicemente la paura dell’ignoto, di ciò che può accaderci se ci impegniamo in un rapporto ‘serio’….
Indipendentemente dalla ragione, queste paure spesso generano comportamenti di auto-sabotaggio come allontanarsi dal partner o porre addirittura fine alla relazione prematuramente.
Riconoscere questa paura è il primo passo per superarla, così come lo è riconoscere che è normale avere paura, ma non va bene lasciare che essa determini le nostre azioni.
Certo, l’amore duraturo richiede impegno, ma perché lasciare che la paura ci rubi la possibilità di essere felici?
2. Non credere in sé stessi
Quando le persone non credono di essere degne d’amore, spesso agiscono in modi che confermano questa convinzione.
Possono accontentarsi di meno di quanto meritano, sabotare relazioni potenzialmente felici e durature o evitare di uscire con qualcuno del tutto.
Una frase attribuita ad Eleanor Roosevelt riporta che: “Nessuno può farti sentire inferiore senza il tuo consenso.”
È una verità? Sì, perché quando iniziamo a credere in noi stessi e a renderci conto che meritiamo amore, il nostro comportamento può cambiare.
Diventiamo più aperti alle opportunità, più disposti a correre rischi e meno inclini a sabotare la nostra felicità.
3. Cadere nella trappola della dipendenza affettiva
Come scrivo nel mio libro Tutta un’Altra Vita, mamma e papà sono i prototipi fondamentali della relazione uomo-donna: se da piccoli abbiamo sentito urla e porte sbattute è probabile che sia questo ciò che abbiamo associato al concetto di coppia.
Com’era la relazione dei tuoi genitori? C’erano gesti affettuosi? Dialogo? Tenerezza? Intimità? Nel creare le nostre relazioni adulte a volte ci uniformiamo agli esempi ricevuti, altre volte reagiamo fuggendo verso l’estremo opposto.
Ma il rapporto dei nostri genitori resterà il nostro punto di partenza e principale termine di paragone, seppure inconscio.
In una situazione ideale è dai nostri genitori che abbiamo imparato a passare dalle relazioni infantili di dipendenza all’indipendenza, non solo fisica ma anche psicologica, stadio che pre- vede l’abilità di operare come persona autonoma, esercitare il proprio potere personale, conoscere le proprie forze e debolezze, lottare per i propri sogni, amare la compagnia che facciamo a noi stessi.
Se non sviluppiamo queste capacità non saremo in grado di stabilire rapporti di inter-dipendenza con gli altri, ovvero relazioni mature in cui ognuno sta in piedi da solo, che si tratti di amici, colleghi o partner.
Kahlil Gibran, poeta e saggio sufi, sosteneva che in una coppia i partner dovessero essere come le colonne di uno stesso porticato.
In un rapporto adulto, l’altro non è la nostra mezza mela, ma una mela intera e completa.
Come scrivo nel mio libro Crea la Vita che Vuoi, non siamo due metà della stessa banconota perché in quel caso senza l’altro non avremmo più valore. Siamo due banconote perfettamente spendibili anche separatamente, così quando siamo insieme il nostro valore è ancora maggiore.
Il collante non è il bisogno di stare insieme ma il piacere di farlo. Possiamo provare passione, eccitazione, entusiasmo all’idea di vedere l’altro ma non ci sentiamo minacciati o menomati in sua assenza.
4. Idealizzare “L’Unico”
Questo potrebbe suonare un po’ controintuitivo. Dopotutto, non siamo tutti alla ricerca della nostra anima gemella, della nostra perfetta metà, del nostro “Amore Unico”?
Ma idealizzare eccessivamente “L’Amore Unico” può effettivamente essere dannoso in una relazione, perché se ci fissiamo sull’idea di trovare quella persona perfetta e che spunta tutte le nostre caselle, ci stiamo preparando alla delusione.
Nessuno è perfetto e nessuna relazione è priva di sfide, non succede nemmeno nel più mieloso dei film d’amore!
Attenzione però, questo non significa che bisogna accontentarsi meno di quanto meritiamo, bensì riconoscere che tutti hanno dei difetti, noi per primi.
In altre parole, l’Amore non è di certo trovare la persona perfetta, che non esiste se non nelle nostre idealizzazioni,bensì aprirsi alla meraviglia dell’imperfezione, che lascia spazio alla crescita comune.
5.Ignorare i segnali d’allarme
È facile lasciarsi travolgere dall’eccitazione di una nuova relazione e, così facendo, a volte trascurare comportamenti o tratti che potrebbero creare problemi in futuro.
Che si tratti di ritardi costanti, mancanza di rispetto o incapacità di comunicare efficacemente, questi segnali non dovrebbero mai essere ignorati. Spesso sono indicatori di problemi più grandi che, se non affrontati, potrebbero portare a un cuore spezzato o a problemi relazionali gravi.
L’idea è chiara e precisa: prestare attenzione a questi segnali fin dall’inizio può risparmiare molto dolore in futuro.
Perché l’amore duraturo si basa sul rispetto e sulla comprensione, due punti assolutamente non negoziabili in una relazione.
6. Rifiutarsi di guarire le ferite del passato
Tutti noi portiamo con noi dei bagagli del passato – vecchie ferite, questioni irrisolte, cuori spezzati non guariti. E troppo spesso, questi dolori passati diventano ostacoli nella nostra ricerca dell’amore duraturo.
Ci vuole coraggio per esplorare le parti di noi stessi che preferiremmo tenere nascoste. Ma ignorarle non le farà sparire di certo, anzi, perché molto probabilmente riemergeranno nelle nostre relazioni, facendoci reagire in modi che potrebbero allontanare l’amore.
Affrontare e guarire queste vecchie ferite è fondamentale per trovare e mantenere una relazione sana. È un viaggio di autoscoperta e guarigione che può essere complesso, ma è estremamente gratificante.
Non possiamo offrire il meglio di noi stessi a qualcun altro finché non abbiamo fatto pace con il nostro passato. Nel momento in cui facciamo questo passo verso la guarigione, però, stiamo aprendo il cuore a un Amore che ha le carte in regola per durare a lungo nel tempo.
7. Evitare la vulnerabilità
Il 1° luglio 2014 è stato pubblicato sul New York Times un articolo dal titolo «Yes, All Men» che denunciava l’iniquità che ancora permea la nostra cultura e spronava gli uomini a essere femministi. Non tutti gli uomini sono parte del problema, sosteneva l’autore, ma tutti devono essere parte della soluzione.
Come scrivo nel mio libro Il Potere del Pensiero femminile, sia donne sia uomini sono chiamati a impegnarsi affinché le donne non siano più viste, neanche inconsciamente, come proprietà privata, macchine da figli o governanti, geishe, oggetti sessuali, punching ball, nemici da combattere, sminuire o soggiogare, cittadine di serie B, sesso debole.
E questo non soltanto per noi. Ma anche per le nostre figlie e le loro figlie e le figlie delle figlie delle figlie e per le prossime generazioni.
E persino per gli uomini. La parità di genere è un tema che riguarda anche la loro vita. Ancora oggi il ruolo del padre è sminuito rispetto a quello della madre, nonostante sia altrettanto importante.
Ancora oggi per un ragazzo è difficile esprimere le proprie emozioni o la propria debolezza senza apparire una femminuccia. Ancora oggi molti maschi sono schiacciati dal falso mito dell’uomo di successo creato dalla società.
Se gli uomini non si sentiranno più in dovere di detenere il controllo, le donne non dovranno più essere controllate. Cancellare i pregiudizi sulle donne significa liberare il femminile e finalmente potersi rappacificare con quella parte dentro di sé.
Uomini e donne dovrebbero infatti poter manifestare con naturalezza la propria sensibilità e vulnerabilità. Solo in questo modo potremo essere una versione più vera e completa di noi stessi.
Per gli antichi filosofi esisteva un rapporto di analogia tra il microcosmo e il macrocosmo e, se è vero che «ciò che è in basso è come ciò che è in alto», è anche vero che «ciò che è dentro è come ciò che è fuori».
Ricalibrando la relazione tra maschile e femminile nella società, in famiglia, nelle aziende, spalanchiamo nuove possibilità dentro di noi.
Bilanciando il maschile e il femminile, portiamo più equilibrio nel mondo.
Per esempio, gli uomini in genere imparano fin da piccoli a sopprimere la parte femminile e ogni comportamento che potrebbe essere considerato «da femminuccia» e pertanto da debole.
Probabilmente questo perché, nel corso della storia, i sentimenti avrebbero potuto intralciare la costruzione degli imperi e tuttora, se i potenti della Terra ascoltassero il proprio cuore, forse si farebbero più scrupoli a continuare a distruggere il pianeta e a sfruttarne le risorse in maniera egoistica.
Così nei secoli il maschile ha perso il contatto con la propria parte emozionale, con la tenerezza, l’intuizione, l’empatia, la compassione, con il cuore insomma. Non è un caso che per molti manager la difficoltà maggiore non risieda negli aspetti tecnici del lavoro, quanto in quelli relazionali.
Come sostiene Eve Ensler, autrice dei Monologhi della vagina, quando non permettiamo agli uomini di incarnare pienamente il loro lato femminile, di assecondare la loro vulnerabilità, la loro compassione, diventano duri, offensivi e violenti. Portato all’estremo, questo è il terreno in cui nascono le guerre, dove, come sostiene sempre la Ensler, i proiettili non sono altro che lacrime indurite. Quindi anche gli uomini hanno un assoluto bisogno di riscoprire la loro anima e riportarla nella vita quotidiana, così come nel rapporto di coppia.
8. Rimanere nella zona di comfort
Le zone di comfort sono sicure, familiari e prive del rischio di un cuore spezzato. Ma l’amore spesso ci richiede di avventurarci nell’ignoto. Ci chiede di prendere rischi.
Troppe persone scelgono di rimanere in relazioni infelici o evitare del tutto di uscire con qualcuno solo perché è più facile che affrontare le incertezze che accompagnano la ricerca dell’amore e la manifestazione più alta nella vita di coppia.
Serve fare un atto di fede, ma la ricompensa in termini di felicità e realizzazione può essere immensa.
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